La mia generazione
Drammatico
La mia generazione
Anno • 1996
Durata • 94 min
Genere • Drammatico
Regia • Wilma Labate
Soggetto • Paolo Lapponi, Giosi Mancini, Andrea Leoni, Francesca Marciano
Sceneggiatura • Wilma Labate, Paolo Lapponi, Andrea Leoni, Sandro Petraglia
Casa di produzione • Maurizio Tini
Il film
1983. Claudio Braccio, un terrorista di estrema sinistra condannato a trent’anni di reclusione per essersi rifiutato di rivelare il colpevole di un omicidio commesso dal suo gruppo, viene improvvisamente prelevato dal carcere siciliano dove si trova da quattro anni in regime speciale e caricato su un furgone blindato diretto a Milano. Il motivo è per fargli visitare la compagna Giulia, che non vede da tre anni, come gli spiega il capitano dei carabinieri che lo scortano, un uomo accomodante e colto con cui passa il tempo durante il viaggio in sporadiche schermaglie ideologiche sul periodo della lotta armata, ormai fallita.
Mentre percorre lo Stivale, il furgone si ritrova ad ospitare un altro detenuto “di strada”, il criminale comune Concilio, a causa di un blocco del traffico ferroviario provocato da una manifestazione contro la disoccupazione. I suoi modi fanno da contraltare a quelli di Braccio, chiuso in sé stesso e interessato solamente rivedere Giulia e il mondo fuori dalla prigione.
Alle porte di Milano, il convoglio si ferma e il capitano rivela a Braccio la verità: non c’è nessun trasferimento ad attenderlo, era tutta una promessa inventata ad arte da un colonnello dei carabinieri di cui è un emissario, un sotterfugio psicologico per indurlo a collaborare con la giustizia. Ora si trova davanti a una scelta: rivelare il nome dell’ex compagno e la posizione del loro deposito d’armi, e quindi venire trasferito a San Vittore con la possibilità di fissare per il giorno stesso una visita con Giulia ottenendo anche una riduzione della pena, o tornare a scontare nella lontana Sicilia tutti gli anni che gli restano.
Combattuto, Braccio finisce per rifiutare l’offerta e risale sul furgone, che comincia quindi il viaggio di ritorno.
Riconoscimenti
1996 – Annecy cinéma italien
- Prix special
1996 – Grolla d’oro
- Miglior film (ex aequo con Peter Del Monte per Compagna di viaggio come miglior regista)
- Miglior attore a Claudio Amendola
- Candidatura per il miglior produttore a Maurizio Tini
- Candidatura per la miglior sceneggiatura a Wilma Labate, Paolo Lapponi, Andrea Leoni e Sandro Petraglia
1997 – David di Donatello
- Candidatura per il miglior film
- Candidatura per la miglior regista a Wilma Labate
- Candidatura per il miglior attore protagonista a Claudio Amendola
- Candidatura per il miglior musicista a Nicola Piovani
- Candidatura per il miglior fonico di presa diretta a Bruno Pupparo
1997 – Nastro d’argento
- Candidatura per il miglior produttore a Maurizio Tini
- Candidatura per il migliore attore protagonista a Claudio Amendola